Dolcetti baci di dama
I baci di dama
I piccoli e deliziosi dolcetti nati in Piemonte nell’ 800 e uniti da uno squisito strato di cioccolato fondente
Come un dolce bacio di donna…
DA Voglia di Cioccolato HACHETTE
I baci dì dama sono nati molto probabilmente nella cittadina piemontese di Tortona, intorno alla metà dell’800, ma anche per questi pìccoli dolcetti non manca una leggenda che ne farebbe risalire i natali ad una sera dì novembre del 1852, per mano di un cuoco dì Casa Savoia, al quale era stato chiesto di soddisfare un improvviso desiderio di re Vittorio Emanuele II.
Sul perché si siano chiamati baci di dama, alcuni azzardano l’ipotesi che fosse per il movimento compiuto dalla bocca mentre si mangiano, che somiglia al bacio delicato di una donna. Dal Piemonte, questi biscottini si diffusero prima di tutto nelle regioni limitrofe, Liguria e Lombardia, poi in tutta Italia.
Le versioni, come sempre, sono innumerevoli, ma la ricetta autentica prevede l’utilizzo di mandorle, zucchero, burro, farina e cioccolato.
Se ci si sposta dal luogo di origine, troviamo che spesso, in Liguria, questi dolcetti vengono preparati con l’aggiunta di albume e con del cacao amaro. A volte, poi, la ricetta piemontese varia, utilizzando al posto delle mandorle la tipica nocciola delle Langhe. Esistono, inoltre, versioni che prevedono anche l’utilizzo del liquore.
Il procedimento classico, comunque, è uno solo e prevede che le mandorle vengano macinate con lo zucchero quindi, al composto ottenuto, si uniscano gli altri ingredienti. Il cioccolato, in questo caso, oltre a rendere squisiti i dolcetti, ha la funzione pratica di tenere insieme le due sfere di biscotto, una volta cotte.
I bacì dì dama sono considerati un piccolo grande capolavoro della gastronomia dolce piemontese, e vantano numerose imitazioni in tutta Italia e anche all’estero.
Baci di dama
Difficoltà : Media
Tempo : 4 0 minuti
Calorie : 594 a testa
Cioccolosità : Bassa
Ingredienti per 8 persone
200 g di mandorle sgusciate e spellate
200 g di burro
200 g di zucchero
200 g di farina
100 g di cioccolato fondente
1 pizzico di sale
la scorza grattugiata di un limone
2 tuorli
LA PREPARAZIONE IN 6 TEMPI
Questa specialità piemontese è molto semplice e richiede solo un po’ di pazienza quando, una volta pronta la pasta, dovrete preparare le piccole sfere che andranno unite, in un secondo tempo, a due a due.
Dovrete, infatti, cercare il più possibile di renderle tutte della stessa dimensione. Ma andiamo con ordine: mettete le mandorle sgusciate e spellate su una teglia coperta con un foglio di carta da forno e fatele tostare i n forno caldo a 180 ° per 10 minuti.
Trascorso il tempo indicato, riprendetele dal forno e abbassate la temperatura portandola a 160° .
Fatele intiepidire, quindi passatele al mixer, alla velocità massima, con un cucchiaio di zucchero, fino a quando non saranno ridotte in polvere (la funzione dello zucchero è quella di assorbire l’olio delle mandorle).
Disponete le mandorle così tritate in una terrina e unitevi lo zucchero rimasto, il burro morbido a pezzetti, la farina, la scorza grattugiata di un limone, un pizzico di sale e i tuorli.
Lavorate il composto rapidamente e, quando risulterà ben omogeneo, ricavatene delle palline, come abbiamo detto, possibilmente della stessa grandezza, che andrete a disporre su una teglia rivestita con un foglio di carta da forno.
Fatele cuocere in forno per circa 15 minuti, quindi fatele raffreddare.
IL TOCCO FINALE
Nel frattempo, fate sciogliere i l cioccolato spezzettato in una casseruola a bagnomaria. Quando risulta liscio e vellutato, toglietelo dal bagnomaria , fatelo leggermente intiepidire, quindi prelevate una piccola parte del composto che distribuirete sulla parte piatta di ogni dolcetto e che fungerà da “collante” per fissare il secondo dolcetto e creare, quindi, i tipici baci di dama.
Trucchi & Consigli
Questi dolcetti fragranti e delicati, hanno anche la caratteristica di mantenersi a lungo, se ben conservati. L’ideale è, quindi, riporli in una confezione ben chiusa come, per esempio, una scatola di latta
Il vino giusto
A specialità regionale si addice il Piemonte Moscato passito Marchesi di Gresy, in quel di Barbaresco. Spiccato aroma d’uva